La casa svedese della Volvo, riguardo agli ultimi test relativi all’auto che si guida da solo, ha ammesso l’esistenza di un problema: le auto a guida autonoma non riescono a riconoscere i canguri. In particolare in questi test australiani il marchio di Goteborg ha realizzato dei sensori che sono in grado di riconoscere diversi tipi di animali, ad esempio i caribù, e cervi e le alci, ma per quanto riguarda i canguri non c’è stato invece nulla da fare. L’imprevedibilità dei movimenti di questo simpatico marsupiale manda in tilt i sensori. In particolare l’amministratore delegato di Volvo Australia, Kevin McCann ha reso noto che: “stiamo costruendo un sistema in grado di riconoscere anche i canguri”. I grandi marsupiali australiani sono un vero e proprio pericolo per gli automobilisti del “nuovissimo mondo”. D’altronde sia a causa delle loro dimensioni che dell’andatura che procede a saltelli sono responsabili di circa il 90% degli incidenti stradali tra uomini ed animali. Ma come nasce il termine canguro?
Siamo nel 1770: quando il tenente Cook e il naturalista Sir Joseph Banks che stavano perlustrando l’area, domandarono a un abitante locale il nome di quella strana creatura dall’andatura saltellante, l’aborigeno gli rispose kangaroo, intendendo non ho capito.
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