Un nuovo studio condotto sulla Sindone, il lenzuolo di lino che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la sua crocifissione, lascia emergere quanto sia stata traumatica e dolorosa la morte di quest’uomo. La ricerca condotta dai due istituti del Cnr, l’Istituto Officina dei Materiali (IOM-CNR) di Trieste e l’Istituto di Cristallografia (IC-CNR) di Bari, in collaborazione col Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova, è consistita in uno studio sulla fibra del tesssuto estratta dall’impronta dorsale del lenzuolo, in corrispondenza della regione dorsale del piede. L’articolo verrà pubblicato oggi sulla rivista scientifica American “PlosOne” con il titolo Atomic resolution studies detect new biologic evidences on the Turin Shroud, ovvero Nuove evidenze biologiche rilevate da studi di risoluzione atomica sulla Sindone di Torino.L a fibra è stata sottoposta a una risoluzione atomica per lo studio delle particelle organiche secondo una metodica recentemente messo a punto nel Centro di Trieste. I ricecatori affermano: ” l’ampia presenza delle particelle di creatinina legate alle particelle di ferridrato non è tipica di un organismo sano. È invece indice di un forte politrauma subito dal corpo avvolto nel lino. Lo studio indica che l’uomo deposto nella Sindone è stato vittima di pesanti torture prima di una morte cruenta”.
Insomma quell’uomo torturato e ucciso, il cui corpo è stato poi avvolto dalla Sindone, ricorda proprio quanto ci raccontano i Vangeli a proposito di Gesù.
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