Si sa quanto il sorriso abbia valore nelle interazioni sociali in quanto dà valore e accompagna il significato delle nostre parole. D’altronde è riconosciuta l’importanza della comunicazione non verbale che esprime attraverso il linguaggio del corpo, i nostri stati d’animo più profondi. In particolare un gruppo di ricercatori dell’Università del Minnesota ha passato in rassegna quale sia il modo migliore di sorridere. I ricercatori hanno mostrato delle immagini in 3D di 4 diversi tipi di sorriso a 803 persone a cui hanno hiesto quindi di valutarne l’efficacia. Ebbene dallo studio è emerso che il classico sorriso a 32 denti non sempre è risultato quello apprezzato di più. I ricercatori hanno cambiato l’espressione di ogni modello modificando l’ampiezza del sorriso, l’angolo della bocca e il grado con cui i denti venivano mostrati. I volontari sono stati quindi chiamati a valutare queste espressioni facciali sulla base dell’efficacia, la spontaneità, la gradevolezza e la percezione emotiva.
Dallo studio è emerso che un sorriso largo che mostra i denti non viene percepito positivamente perché come già sosteneva Freud, indica aggressività. Ad ottenere maggior successo sono stati i sorrisi moderati non troppo larghi. La ricerca è stata pubblicata su Plos One.
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