Probabilmente non ce ne rendiamo conto, presi come siamo dalle occupazioni del vivere quotidiano, ma sotto la superficie delle nostre strade vi è come cristallizzata la storia stratificata delle epoche passate. Di tanto in tanto di questo passato letteralmente seppellito sotto i nostri piedi, affiora qualche frammento in occasione di lavori realizzati per la costruzione o l’ampliamento di nuove linee della
metropolitana. Qualcosa di analogo è accaduto a
Roma, dove durante gli scavi per la linea C, vi sono state delle scoperte archeologiche. In particolare nel quartiere di San Giovanni, dalla trivella relativa al pozzo di areazione Q15 della linea C della metropolitana di Roma in via Amba Aradam, questa la zona interessata dai lavori, è emersa una sorta di piccola
Pompei. In pratica questi lavori hanno riportato alla luce un edificio distrutto da un incendio più di due milenni fa. Scoperta senza dubbio sensazionale. In particolare così ha spiegato
Simona Torretta, che guida la Cooperativa Archeologi all’opera: “
Al momento siamo solo a nove metri di profondità. Dovremo scendere fino a 13 per arrivare alla superficie di calpestio della stanza del pian terreno, rimuovendo ancora molte parti del soffitto crollato”. Stando a quanto è stato possibile riscostruire finora, si tratterebbe di due ambienti in opera mista, databili all’età traianea (inizi del II secolo dopo Cristo) con rimaneggiamenti relativi all’età adrianea e successiva.
Insomma si trattebbe di due ambienti della media età imperiale (II-III secolo d.C.). Il tipo di intonaco e dei motivi decorativi farebbe pensare alla casa di un’ufficiale o un’area termale.