E’ accaduto ad
Eboli, in provincia di
Salerno. Un bracciante agricolo in pensione è morto sabato scorso a causa di un infarto, che l’ha colpito mentre assisteva ai
lavori di demolizione della sua casa abusiva. Stando a quanto si apprende sulla base delle ultime notizie, l’uomo abitava insieme alla moglie, al figlio e a tre nipoti minorenni in una delle 12 case abusive di Campolongo. Purtroppo quando ha visto la casa recintata, con all’ingresso il cartello di avvio del cantiere, il cuore dell’uomo non ha retto al dolore, a nulla sono valsi i tentativi di soccorrerlo da parte del 118. Il pensionato a seguito di un trapianto al rene aveva ricevuto un sussidio statale. Così in particolare si è espresso il suo legale: “Non appena il mio cliente ha saputo dell’imminente demolizione, ha avuto un infarto fulminante che non gli ha dato scampo. Vedere anni di sacrifici distrutti da una burocrazia ottusa e formale gli ha provocato un dolore immenso”. Nonostante la casa fosse abusiva il legale precisa che: “era la prima e unica casa di proprietà di Salvatore Garofalo (questo il nome del pensionato) in quella abitazione vivono tre bambini minorenni. Garofalo aveva presentato anche una richiesta di concessione in sanatoria.
Ma prima che il Comune si esprimesse sulla sanatoria, un sostituto procuratore ha disposto la demolizione dell’abitazione”. Intanto dopo quanto accaduto, stando a quanto riportao da Il mattino, ll Senatore Ciro Falanga, firmatario del Disegno Di Legge sugli abbattimenti, ha dichiarato di voler rassegnare le dimissioni.