Uno studio condotto dalla genetista Eva-Maria Geigl, a cui ha partecipato anche l’italiano Claudio Ottoni che lavora in Belgio all’Università di Lovanio, ha ripercorso gli spostamenti di questi felini nei secoli scorsi. In particolare lo studio ha preso in esame il Dna di 200 gatti che sono vissuti negli ultimi 9000 anni, ovvero da quando è iniziato il processo di domesticazione di questo animale. Dai dati raccolti è stato evidenziato che i gatti hanno compiuto grandi viaggi: in particolare il legame che poi sarebbe diventato inossidabile con l’uomo, è nato circa 10mila anni fa nella Mezzaluna fertile. Questo perché negli insediamenti agricoli vi era spesso la presenza sgradita di roditori che attentavano al raccolto, per cui furono accolti con favore dagli agricoltori che potevano proteggere le scorte dei cereali dagli attacchi dei topi. In una fase successiva, il gatto ha quindi seguito l’uomo in tutti i suoi spostamenti, per cui dall’Egitto è passato all’Asia, all’Africa e all’Europa.
Dall’esame del Dna inoltre è emerso che i gatti domestici discendono dal gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution.
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