A seguito delle indagini avviate nel novembre del 2016 dopo la segnalazione da parte di genitori ragusani preoccupati perché i loro figli non volevano più andare a
scuola, la procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di due maestre. In alcuni casi i genitori hanno anche iscritto i loro figli in altre scuole. Le indagini che si sono concluse nel novembre scorso, sono state portate avanti anche con l’ausilio di intercettazioni video e audio. Le due maestre, stando a quanto è emerso, pare che si rivolgessero ai piccoli alunni con espressioni quali “Ti arrivano tanti di quegli schiaffoni maleducato” oppure “Ti devi solo vergognare… vergognati!” ed ancora un bimbo viene definito: “un rimbecillito, un tormento che poi si permette di dire che i compagni non vogliono giocare con lui”. In particolare le due donne dovranno rispondere di
maltrattamento degli alunni, a loro affidati per ragioni di istruzione ed educazione”, fatti commessi con “rimproveri aspri, ingiurie e umiliazioni, alimentando in tal modo un clima di permanente intimidazione, il tutto aggravato dal fatto di aver abusato dei poteri ed in violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione”.
Il Gip in un primo momento all’epoca dei fatti non aveva ritenuto sussistente l’abitualità del reato, che è uno degli elementi che qualifica la fattispecie del reato di maltrattamenti. La prima udienza del dibattimento si svolgerà nel marzo del 2018.