1) Un film noir, un film di camorra, una lotta tra male e bene o un film d’amore: che tipo di film è “Perez.”?
“Perez.” parla della lotta tra bene e male che ogni giorno si consuma dentro di noi. Perez entra nel suo lato più oscuro, come magari fa ogni persona nella sua vita prima o poi. E’ anche una storia d’amore, l’amore tra padre e figlia e tra due fidanzati. L’amore può diventare letale, in fondo Corvino perde tutto proprio a causa dell’amore. Sicuramente “Perez.” non è un film di camorra.
2) Una chiave di lettura del film potrebbe essere “per fare del bene inevitabilmente bisogna fare del male” seguendo un disegno di compensazione? O è una lettura machiavellica e riduttiva troppo semplicistica?
E’ certamente una chiave di lettura troppo semplicistica. Perez compie una valutazione da “extrema ratio” e lo fa in modo chirurgico e calcolato. La sua è necessaria sopravvivenza, non è un atteggiamento machiavellico. In fondo lui ha una sua morale e fa quello che deve fare perché costretto dal concatenarsi degli eventi.
3) Quasi l’intero film è stato girato nel Centro Direzionale di Napoli, dove chi ci lavora o chi ci passa si sente solo tra grattacieli e palazzoni. Un luogo d’acciaio, freddo e asettico che sembra quasi enfatizzare la solitudine dell’uomo. E’ una scelta voluta quella del Centro Direzionale per trasmettere anche allo spettatore l’idea di solitudine e smarrimento degli stessi protagonisti?
L’ambiente è lo specchio che riflette i sentimenti di chi ci abita. La geometria dell’ambiente del Centro Direzionale è una scelta voluta da questo punto di vista, un modo per caratterizzare lo stato d’animo dei personaggi.
4) Lunghe riprese delle albe, dei tramonti e dei panorami; profonde introspezioni dei personaggi e un’analisi psicologica quasi viscerale di ognuno di loro. Tutti elementi presenti anche ne “La Grande bellezza”. Il film vincitore del premio Oscar quanto ha influito sul regista Edoardo De Angelis?
Non so dire quanto il film “La Grande Bellezza” possa avere influito. Paolo Sorrentino è un regista unico quindi è difficile che possa avermi influenzato. Sorrentino riesce a raggiungere 2-3 momenti sublimi in ogni film che gira, alcuni registi non ne raggiungono nemmeno uno nell’arco di un’intera carriera. Sono stato influenzato molto di più dall’umore delle persone che ho visto al tribunale, un film che va in onda ogni giorno sotto i nostri occhi.
5) “Perez.” è stato un film che ha avuto una critica molto positiva dal “Festival di Venezia” pur non potendo contare su un grande budget. Questo film è la dimostrazione che anche con le idee e la creatività si possono realizzare prodotti di grande qualità?
“Perez.” è stato un film piccolo che ho prodotto, al quale ha partecipato Luca Zingaretti. Voglio dire che tutti hanno lavorato al minimo sindacale, poiché il budget per un film non riguarda sono il cachet degli attori ma ci sono tante altre spese che non si conoscono. Si fa più fatica a lavorare così, però questo aspetto ha favorito la libertà di raccontare la storia che si vuole. Ho provato a guardare all’approccio autoriale con storie che possono essere coinvolgenti.