Il 31 maggio si è svolta la Giornata Mondiale senza Tabacco. Stando agli ultimi dati disponibili, emerge che in Italia continua a fumare il 22% della popolazione, che è pari a 11,5 milioni di persone. Inoltre ogni anno a causa del fumo si verificano dai 70mila agli 83mila decessi, oltre il 25% di questi avviene tra i 35 e i 65 anni di età. Tuttavia emergono anche nuovi dati a proposito delle sigarette elettroniche. Intanto nel nostro Paese sono pochi gli italiani ad utilizzarle (appena il 10%). In pochi però le considerano pericolose per la salute, il 34% contro la media europea di 55%. Tuttavia stando ai risultati di una ricerca multidisciplinare condotta dal Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, le e.cig risulterebbero anche pericolose per la salute. In particolare così spiegano i ricercatori: “A livello polmonare i vapori delle sigarette elettroniche producono un effetto inducente sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti: un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali”. Ed ancora: “La scoperta più preoccupante riguarda la capacità che questi vapori hanno di danneggiare l’informazione genetica all’interno della cellula. Negli animali esposti alle e-cig, in particolare, sono stati osservati danni al Dna delle cellule del sangue.
I sostenitori delle e-cig pubblicizzano la minore emissione di sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali. È necessario però fare chiarezza: meno pericoloso non significa privo di rischio”. Lo studio è stato pubblicato rivista Scientific Reports Nature.
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