Ospite a Domenica Live, il programma condotto da Barbara d’Urso, Loredana Bertè ha raccontato alcuni momenti drammatici della sua vita. In particolare la cantante ha riservato un ricordo commovente a sua sorella Mia Martini che nel 1995 si è tolta la vita. Queste le sue parole: “Quando uno è troppo brava, tu la distruggi, dicendo che porta male. Mimì non si drogava, si faceva una canna ogni tanto, ma hanno scritto di tutto. L’hanno infamata. Ancora la ricordano male”. Racconta poi uno dei suoi più grandi rimorsi: “Penso che se avessi fatto qualche viaggio di meno e fossi rimasta un po’ più accanto a lei, a parlare con lei, forse sarebbe ancora viva. Io mi sono colpevolizzata per questo: non ho fatto un viaggio di meno per starle vicino. Lei insistette tanto per darmi un telefonino, io non l’ho voluto, se quella sera lo avessi avuto, lei sarebbe ancora viva. Io ci penso. Non mi perdonerò mai per questo. Non è vero che il tempo cambia le cose, non cambia niente…”. Loredana a proposito della sua famiglia ha rivelato che il padre era un uomo violento sia con lei che con la sorella ed anche alla madre non riserva parole lusinghiere. “Pensava solo ai soldi, ha venduto la casa prima di morire”. Infine ha raccontato di essere stata violentata quando aveva 16 anni. In particolare parla di un ragazzo che era sempre molto premuroso e gentile con lei. Ma quando decide di uscirci rivela la sua vera natura: “Mi portò in un appartamento fuori Torino ed appena dentro mi strappò i vestiti e mi picchiò, mi sono riuscita a divincolare e sono scappata in strada.
Un tassista mi vide tutta insaguinata, mi accompagnò al pronto soccorso. Ho odiato le mie amiche. Non lo potevo neppure dire a mia madre, altrimenti mi avrebbe picchiata anche lei. Dopo, non ho voluto più vedere un uomo per tre/quattro anni”.