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I disturbi della memoria nelle persone anziane

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Cervello memoria
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Cervello

Con il passare degli anni l’invecchiamento può indurre alla formazione di problematiche relative alle capacità mnemoniche. E’ importante considerare che la memoria è una attività fra le più complesse, è la base dei processi mentali superiori ed è essenziale al fine di elaborare i concetti, di prendere delle decisioni e di risolvere i problemi.

Il buon funzionamento della memoria si lega al grado di integrità degli organi di senso, quindi al livello di attenzione che la persona rivolge a un certo fatto o a una certa situazione e anche dalle circostanze in cui l’evento può essere ricordato.

Queste caratteristiche si legano inoltre al tempo che la persona ha a disposizione per richiamare un’attenzione. La persona invitata a ricordare un evento, un fatto o una persona può infatti reagire sotto stress se il tempo è breve oppure trovarsi in uno stato rilassato che facilita il richiamo mnemonico.

In età anziana sono molti i fattori che possono concorrere alla riduzione della memoria, dove molti sono legati ai sensi, quindi alla scarsità di udito che può creare difficoltà di comunicazione e conseguente stress nel parlare e nell’instaurare un dialogo con le altre persone. Vi sono quindi problematiche legate all’ansia, soprattutto quando viene richiesto di ricordarsi di fatti, eventi e persone in tempi molto ridotti.

Altri fattori che condizionano la memoria nelle persone anziane sono i disordini della tiroide, l’ipertensione e il diabete. A queste patologie si lega l’effetto di alcuni farmaci, come ad esempio sonniferi e ansiolitici che possono causare disturbi della memoria.

L’affermazione semplicistica che la memoria svanisce con il passare degli anni merita quindi di essere sostituita con un’analisi delle cause che possono indurre la persona anziana a ricordare in modo minore o diverso i fatti, gli eventi o le persone.

Secondo la comunità scientifica, nelle persone anziane le facoltà di apprendimento e la capacità di memoria persistono, infatti, abbastanza normali. Le ragioni legate al calo di memoria possono quindi essere fisiche, legarsi all’assunzione di farmaci e, per molti esperti sono legate all’abitudine di smettere di impiegare i metodi che, in passato, venivano sfruttati per ricordare le cose in modo più veloce e puntuale.

Come ricorda l’esperto Gianni Golfera, la memoria a breve termine può durare pochi giorni, due o tre, mentre la memoria a lungo termine può durare una vita. Ecco che salvaguardare la memoria nelle persone anziane è di fondamentale importanza, a patto che il percorso venga eseguito con prudenza e con le giuste conoscenze scientifiche. E, in questi termini, il metodo Golfera può essere di grande aiuto.

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