In questi ultimi anni i medici hanno lanciato l’allarme riguardo a batteri sempre più resistenti agli antibiotici, ma a quanto pare, a sviluppare una resistenza nei confronti del trattamento antibiotico sarebbero anche alcune specie di funghi. Nello specifico nel 2009 è stato scoperto un fungo, la Candida Auris, nel condotto uditivo di un paziente giapponese all’ospedale di Tokio. Il fungo si è poi diffiuso in altri paesi tra cui Stati Uniti e Gran Bretagna. Il fungo è arrivato anche in Europa: a Londra è stato accertato il primo caso di infezione in Europa, dove tra l’aprile 2015 e il luglio 2016 ci sono stati 50 casi. Negli Stati Uniti il primo caso si è registrato nel 2013, in tutto sono 44 i casi e 17 i decessi, tuttavia i pazienti presentavano delle patologie pregresse, per cui non è stato possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto.
L’infezione da Candida Auris, che inizialmente veniva scambiata per Candida, si manifesta con sintomi quali bruciore e difficoltà di deglutire. Il fungo è diffuso soprattutto negli ambienti ospedalieri e i pazienti più a rischio sono anziani e bambini, nonché soggetti con diminuite difese immunitarie, o affetti da diabete o che hanno subito da poco un trapianto.
Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari e Google Adsense per monitorare il comportamento dell'utente in relazione ai banner pubblicitari.