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Ecco quando è lecito avere l’amante

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Lasciare la moglie per l’amante in alcuni casi può essere ‘lecito’. Dopo aver messo alla luce il primo figlio si rifiutava di avere rapporti intimi con il marito. Protagonista della situazione anomala una donna originaria di Pescara. Quest’ultima aveva deciso di interrompere qualsiasi relazione con il marito dopo il parto. Uno sciopero dell’amore che l’uomo non riusciva a comprendere. Con il trascorrere dei mesi la situazione è diventata insostenibile e l’abruzzese ha deciso di iniziare a frequentare altre donne. Il marito giustificava le ‘scappatelle’ con i continui dinieghi della moglie. In seguito l’adultero ha deciso di andare a vivere con l’amante perché stanco delle continue discussioni. Immediata la reazione della moglie che ha denunciato il marito per abbandono del tetto coniugale. A questo punto l’abruzzese ha consultato un legale per verificare se la crisi coniugale potesse essere addebitata alla moglie per via dei mancati rapporti sessuali. Un percorso in salita visto che nella maggior parte dei casi i giudici ha accolto le istante presentate dalla donna abbandonata dal marito. Tra rinvii ed interpretazioni divergenti la controversia giudiziaria è durata oltre quindici anni. La querelle si è conclusa con un epilogo sorprendente in considerazione dei precedenti di legge. La Suprema Corte di Cassazione ha bocciato l’istanza della pescarese. Nello specifico i giudici del ‘Palazzaccio’ hanno ritenuto che fosse stata la donna a violare i doveri coniugali.

La decisione della Cassazione

In buona sostanza secondo quanto disposto dalla Corte il marito è stato indotto a tradire la moglie perché quest’ultima non voleva più avere rapporti intimi. In sintesi il giudice ha ‘giustificato’ la decisione dell’uomo di frequentare altre donne fino a trovarsi un’amante prima ed una nuova compagna poi. In seguito alla decisione della Corte di Cassazione è stata respinta dai giudici del Tribunale di Pescara anche la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla pescarese. Nei confronti dell’ex marito è stato stabilito l’obbligo di versare 350 euro al mese quale assegno di mantenimento del figlio. Per quest’ultimo i giudici hanno disposto l’affido condiviso.

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