Stando a uno studio condotto dai ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Università Vita-Salute San Raffaele, parlare più di una lingua avrebbe un effetto protettivo contro la demenza, in particolare nei confronti dell’Alzheimer. Questo avviene perché parlare due lingue produce una modificazione delle funzioni cerebrali relative all’attività metabolica frontale e alla connettività tra specifiche aree del cervello che va a compensare i danni prodotti dall’Alzheimer. Inoltre ricerche di tipo epidemiologico hanno confermato che il bilinguismo ritarda di circa 5 anni l’insorgenza della demenza senile. I ricercatori hanno condotto dei test su circa 80 volontari italiani di cui 40 parlavano una sola lingua mentre gli altri 45 erano bilingui. I volontari originari dell’Alto-Adige parlavano sia tedesco che italiano. I partecipanti sono stati sottoposti a test cognitivi atti a valutare sia memoria verbale e quella visuo-spaziale, ovvero la capacità di riconoscere luoghi e volti. Ebbene dagli esperimenti è risultato che i volontari bilingue hanno ottenuto un punteggio maggiore ai test. La professoressa Daniela Perani, direttrice dell’Unità di Neuroimaging molecolare e strutturale in vivo nell’uomo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele che ha coordianto lo studio ha spiegato che: “Confrontando i risultati del questionario con quelli della PET e con la performance dei pazienti, si osserva che più le due lingue sono utilizzate, maggiori sono gli effetti a livello cerebrale e migliore è la performance.
Il punto non è quindi conoscere due lingue, ma usarle costantemente in maniera attiva e durante tutto l’arco della vita. Questo dovrebbe suggerire alle politiche sociali degli interventi atti a promuovere e mantenere l’uso delle lingue e altrettanto dei dialetti nella popolazione”.