L’allarme arriva da parte degli scienziati britannici della Food Standards Agency (Fsa): patatine fritte, pane abbrustolito ed altri alimenti cotti a lungo e ad alte temperature potrebbero rivelarsi cancerogeni. In particolare il rischio deriverebbe dallo sviluppo della acrilammide proprio durante la cottura, che si forma in alimenti ricchi di amidi, quali per l’appunto patate e pane quando vengono cotti ad alte temperature. Il consiglio dei ricercatori è quindi di lasciare indorare questi prodotti ma non di farli imbrunire o annerire perché l’eccessiva cottura può produrre sostanze cancerogene. Sulla base di precedenti ricerche l’Efsa ha confermato che l’acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di cancro per i consumatori in tutte le fasce d’età. Ricordiamo che tale sostanza si trova anche in biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido e altri prodotti per l’infanzia. Una precedente ricerca condotta dalla Studio ABR ha evidenziato che alcuni pacchi di patatine in busta contengono elevati livelli di acrilammide, una sostanza ritenuta cancerogena.
Lo studio ha riguardato un campione casuale di 6 marchi di patatine in commercio: dai risultati è emerso che ben 3 tipologie di patatine confezionate su 6, il 50%, contenevano una dose di alacrimmide (sostanza cancerogena come detto) superiore ai valori consigliati dall’Efs. La formazione di questa sostanza tossica per l’organismo si deve al processo di cottura ad alte temperature