Si tende a ritenere che l’infarto colpisca all’improvvsio senza alcun segno premonitore per così dire. In realtà non è così perché quando il cuore è danneggiato l’organismo rilascia alcune proteine che indicano questo danneggiamento in atto. In particolare i ricercatori dell’università di Edimburgo e Glasgow (Uk) hanno messo a punto un semplice test del sangue che potrebbe rivelarsi molto utile nello stimare il rischio di infarto. Quando il muscolo cardiaco è danneggiato è possibile trovare nel sangue la troponina, che è una proteina. La troponina si utilizza già ad infarto già avvenuto per migliorare la diagnosi ma fino ad oggi non era mai stata utilizzata a scopo preventivo per stimare il rischio anche nei soggetti sani. Lo studio ha preso in esame 3300 soggetti con colesterolo alto ma senza una cardiopatia alle spalle. Il test della troponina potrebbe rivelarsi efficace addirittura se si è a rischio infarto nei 15 anni successivi.
Attualmente in tal senso i parametri a cui si fa riferimento riguardano la pressione alta e il colesterolo, ma questo test che può essere usato anche su soggetti sani, potrebbe rivelarsi molto utile anche in chiave preventiva dell’infarto.