Praticamente coinvolti tutti i partiti della Regione. Sotto accusa sia i consiglieri, che hanno richiesto rimborsi folli delle spese effettuate, sia i capigruppo che non hanno fatto nulla per impedirle chiudendo probabilmente anche un occhio. I partiti coinvolti sono Pd, Pdl, Lega Nord, Idv, Fds, Sel-Verdi, Udc, M5s e Misto. La spesa totale raggiunge i 2 milioni e 80mila euro che è così gravata sulle spalle della Regione.
Tra le richieste di rimborso pasti, regali di compleanno, benzina, cene di beneficenza o presunte tali. Ma anche scontrini per wc pubblici inferiori ad un euro, oltre che viaggi di lavoro per convegni a Lampedusa. Ma la richiesta di rimborso più assurda è stata quella di una consigliera, che ha pensato bene di inserire anche un sex toy tra le spese. Ed il 23 novembre ci saranno le regionali, per questo motivo il Pd ha contestato la tempistica dell’indagine piuttosto che vergognarsi e chiedere scusa. Ma la domanda sorge spontanea: con questo terremoto adesso in Emilia-Romagna chi avranno il coraggio di votare?