Il tumore ai polmoni è difficile da trattare in quanto risulta molto aggressivo, rimane fondamentale una diagnosi tempestiva per ottenere maggiori risultati dalle terapie oggi disponibili. Un dato che però ha attirato l’attenzione dei ricercatori riguarda lo sviluppo da parte di questa neoplasia anche da parte di chi non fuma sebbene in percentuale significativamente minori rispetto a chi fuma: se nell’80% dei casi il fumo resta il principiale indiziato, nel restante 20% lo sviluppo del tumore potrebbe derivare da altro. Stando alla 17esima conferenza mondiale sul cancro che si è svolta in Austria, questi casi potrebbero derivare da una infezione. Tale tesi è sostenuta da Harald zur Hausen, premio Nobel per la Medicina nel 2008 secondo cui infezioni virali, batteriche o fungine sarebbero in gardo di favorire il cancro indipendentemente dal fumo di sigaretta. In ogni caso questi virus oncogeni per attivare il processo tumorale richiedono delle modifiche genetiche.
In questo senso alcuni virus presenti negli anmali non patogeni negli stessi potrebbero diventarlo per l’uomo e ciò spiegherebbe l’insorgenza del cancro ai polmoni anche da parte di pazienti che non hanno mai fumato.