Il farmaco in grado di rallentatee la progressione del morbo di Parkinson è la levodopa che rimane quello più efficace, usato dal 98% dei pazienti. Viene somministrato per via orale o infusionale. Attualmente in Italia vi sono 250mila persone colpite da questa malattia neurodegenerativa. Si stima che le persone colpite dal Parkinson tenderanno a raddoppiare nei prosimi anni considerando che si verificano ogni anno circa 6000 nuovi casi. In questi anni la ricerca ha compiuto dei passi in avanti soprattutto per quanto riguarda la diagnosi precoce. In questo senso stando a uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma per diagnosticare la malattia di Parkinson presto sarà sufficiente prelevare un campione di saliva. La ricerca che è stata guidata dal neurologo Alfredo Berardelli ha evidenziato che nei pazienti malati di Parkindon diminuisce l’alfa-sinucleina, una proteina che si trova nel sistema nervoso oltre che in altri organi. Questa proteina svolge un ruolo molto importante in quanto facilita il rilascio dei neurotrasmettitori per il sistema nervoso. In tal senso aiuta la trasmissione della dopamina, che risulta carente in chi è malato di Parkinson. Attualmente le concentrazioni di tale proteina si rilevano tramite puntura lombare, che è una procedura invasiva, dolorosa e scarsamente ripetibile per il paziente. Ed ancora nel novembre del 2015 L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa si è aggiudicato il premio iNEMO design challenge”, indetto da STMicroelectronics, azienda leader a livello mondiale per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore. I ricercatori hanno messo a punto un braccialetto, ovvero un complesso sistema di sensori composto ad anelli inerziali, che è in grado di misurare con la massima accortezza possibile il movimento e la posizione della mano e delle dita. In tal modo il braccialetto consente di individuare il deterioramento delle capacità motorie allo stadio iniziale in una fase ancora subclinica che sfugge all’osservazione del medico, consentendo quindi una diagnosi precoce della malattia. L’apparecchiatura può essere utilizzata dai pazienti anche da casa.
Una metodica tutta italiana riguarda invece il Casco Trancranico ideato dal neurologo Ubaldo Bonuccelli, professore di neurologia all’università di Pisa, che promette di contrastare due malattie neurodegenerative molto gravi: l’Alzheimer e il Parkinson. Il casco andrebbe a integrare la terapia farmacologica per ottenere migliori risultati nel ritardare la progressione di queste due patologie neurodegenerative.