Stando a uno studio condotto Società italiana di medicina generale (Simg) l’assunzione dell’aspirina per lunghi periodi potrebbe ridurre l’incidenza del cancro alla prostata fino al 60%. Lo studio presentato in occasione del congresso nazionale della società, è stato condotto su un campione di 13.453 pazienti che presentavano distubi e affezioni cardiovascolari. Dalla ricerca è emerso che la protezione si è attestata mediamente attorno al 40% ma nel caso in cui l’aspirina venga assunta per 5 anni il rischio di incidenza si riduce del 60%. Così ha commentato Claudio Cricelli, presidente della Simg: ” Questa è la grande novità degli ultimi anni, che ha già portato a grandi risultati. Questo lavoro ne è una ulteriore testimonianza.
Farmaci tradizionali, che noi consideriamo ormai perfettamente conosciuti e sui quali non ci dovrebbe essere null’altro da scoprire, in realtà, se bene osservati nella somministrazione ai pazienti nel medio lungo periodo, possono riservare ancora novità, compreso il possibile impiego anche nella prevenzione dei tumori come in questo caso in cui il principio attivo dell’acido acetilsalicilico non è ancora riconosciuto per la prevenzione dei tumori”.