L’epidemia determinata dal virus Zika in Brasile ha suscitato molta attenzione nei media internazionali per la faciltà del contagio. D’altronde l’infezione determinata dal virus avrebbe quale conseguenza più temibile la microcefalia nei neonati. Una ricerca condotta dalla Vanderbilt University Medical Center e della Washington University School of Medicine apre nuove prospettive per la cura di questa infezione virale. I ricercatori hanno scoperto un anticorpo monoclonale umano capace di contrastare efficacemente l’infezione prodotta dal virus in alcuni topolini da laboratorio. L’anticorpo chiamato ZIKV-117 si è dimostrato in grado di di interrompere per oltre un mese la replicazione del virus e inoltre ha anche protetto il feto di un’esemplare incinta.
Inoltre il National Institute of Health ha annunciato che verrà verificata l’efficacia di un vaccino contro il virus Zika in un gruppo di pazienti umani: 75 individui di età compresa fra i 18 e i 49 anni. La prima fase sostnzialmente servirà a verificare che non ci siano effetti indesiderati. Insomma si tratta di ulteriori e importanti passi in avanti nella lotta a questa malattia.