I cani grazie alla sensibiità del loro fiuto sono anche in grado di diagnosticare tumori. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dal 2012 dal dottor Gianluigi Taverna, in collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto e patrocinata dallo Stato Maggiore della Difesa, da cui è emerso che i cani grazie al loro fiuto portentoso sono in grado di accertare la presenza di una patologia tumorale con una affidabiità pari al 98%. In particolare ciò si è dimostrato utile per la diagnosi del tumore alla prostata in quanto questo tipo di tumore produce una serie di sostanze volatili che un cane addestrato allo scopo è in grado di individuare nelle urine. Tutto nasce 30 anni fa grazie all’intuizione di un medico inglese. Così spiega Traversa che contattò l’uomo: “Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà”. Ed aggiunge: “Il tumore prostatico ha un odore particolare e ora il prossimo passo sarà quello di capire quali sono le molecole e cosa annusa il cane. Questa grande accuratezza da parte dei nostri amici a quattro zampe si deve alla presenza dell’organo vomeronasale, un organo posizionato tra il naso e gli occhi.
L’olfatto dei cani è più sensibilie milioni di volte rispetto a quello umano per cui in tal senso può rivelarsi, come abbiamo visto, molto utile alla ricerca medica per quanto riguarda la diagnosi di alcune patologie tumorali.