Il calo del desiderio negli uomini potrebbe essere combattutto con la terapia della luce. E’ quanto emerge da uno studio coordinato da Andrea Fagiolini, direttore del Dipartimento Interaziendale Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, insieme con Roberto Ponchietti e Letizia Bossini dell’Ateneo di Siena, i cui risultati sono stati presentati nel corso del congresso del congresso dell’European College of Neurpsycopharmacology. Dallo studio in buona sostanza è emerso che l’esposizione alla luce intensa con lampade specifiche a 10.000 lux, per 30 minuti al giorno, ha l’effetto di aumentare i livelli di testosterone. Lo studio ha preso in esame 38 uomini che presentavano una riduzione marcata del desiderio e sono stati divisi in due gruppi: uno ha ricevuto un trattamento con la terapia della luce, l’altro un trattamento con una lampada a minore intensità, con funzione di placebo. Così ha spiegato Fagiolini una degli autori dello studio: “Abbiamo trovato differenze significative. Prima del trattamento, entrambi i gruppi avevano in media un punteggio di soddisfazione sessuale di circa 2 su 10, dopo il trattamento il gruppo esposto alla luce attiva ha riportato punteggi di circa 6.3, con un aumento superiore al 300%. Al contrario, il gruppo di controllo ha mostrato solo un punteggio medio di circa 2,7 dopo il trattamento”. Ed ancora: “Nell’emisfero nord la produzione di testosterone del corpo diminuisce naturalmente da novembre ad aprile, e quindi aumenta costantemente con la primavera e l’estate, con un picco nel mese di ottobre. Gli effetti di queste variazioni potrebbero contribuire al fatto che il mese di giugno mostra il più alto tasso di concepimento”.
Infine conclude: “Non siamo ancora in una fase in cui possiamo consigliare la terapia con la luce artificiale come un trattamento clinico tuttavia, se i nostri risultati saranno onfermati in uno studio più ampio, la terapia della luce potrà essere utilizzata in un ampio numero di persone. Per il momento, abbiamo solo un piccolo studio e dobbiamo trattare i risultati con la dovuta cautela”.