Tra i vari tipi di inquinamento esistenti quello acustico, sebbene meno evidente, non è affatto da sottovalutare. Come dimostra uno studio realizzato dall’Amplifon presentato in occasione della mobilità sostenibile European Mobility Week, rispetto agli altri paesi europei gli italiani risultano maggiormente esposti all’inquinamento acustico rispetto agli altri cittadini europei: 49,4% versus 42,9%. L’Amplifon ha misurato il livello dei decibel di 20 città italiane. La città maggiormente inquinata da questo punto di vista risulta Palermo, seguita da Firenze e Torino. Molto inquinate anche Roma, Napoli e Bologna. L’inquinamento acustico comporta tutta una serie di disturbi per l’organismo quali irritabilità, nervosismo, preoccupazioni, sbalzi d’umore, mal di testa, problemi di concentrazione, peggioramento della funzione uditiva nel tempo. Ad essere più esposte a questo tipo di inquinamento risultano le donne(56%) con un’età media di 47 anni, principalmente impiegate e insegnanti (32%), pensionati (16%), i freelance (13%) e le casalinghe (11%).
Per rimediare all’inquinamento acustico si dovrebbe incentivare l’uso dei mezzi pubblici, del car sharing e dei mezzi ibridi o elettrici, anche delle bici ed aumentare la quota di verde urbano. Anche l’utilizzo dell’asfalto fonoassorbente può ridurre l’impatto di questo problema.