La prima stazione spaziale cinese, denominata Tiangong-1, stando a quanto reso noto dalle autorità del Sol Levante, difficilmente riuscirà a rientrare come programmato nell’atmosfera per poi distruggersi nell’Oceano Pacifico. Lo scopo di questo laboratorio Tiangong-1 lanciato nel 2011 era proprio di mettere anche la Cina al passo con le altre potenze per quanto riguarda l’esplorazione spaziale. Da quel che si apprende Tiangong-1 dovrebbe ricadere sulla Terra nella seconda metà del 2017. Tuttavia stando a quanto dichiarato dagli esperti, dal contatto con l’atmosfera terrestre il modulo spaziale non sarà disintegrato del tutto, per cui i detriti derivanti dalla disintegrazione costituiscono senz’altro un pericolo.
Così il il dottor Jonathan McDowell, astrofisico dell’Università di Harvard, ha dichiarato al Guardian: “non si possono manovrare queste cose. Probabilmente non conosceremo con precisione quando sta per cadere giù fino a sei o sette ore prima del suo rientro, più o meno. Non sapere il momento in cui impatterà sul suolo terrestre si traduce purtroppo nel non conoscere il luogo esatto dell’impatto”.
