Stando al The Wall Street Journal sarebbero dalle 30mila alle 50mila persone al mondo che presentano dei chip impiantati sotto pelle. Questi microchip vengono utlizzati per il compimento di operazioni quotidiane e molto semplici quali ad esempio aprire le porte degli uffici, di casa, dell’auto etc. in tal modo assolvono alla stessa funzione dei tesserini magnetici. Patrick Paumen, esperto olandese di Information Technology, si è fatto impiantare alcuni microchip sotto la pelle per facilitargli alcune operazioni quotidiane: “Quando mi avvicino al parcheggio del mio ufficio devo semplicemente abbassare il finestrino, tirare fuori il mio braccio e lasciare che il lettore al cancello scannerizzi l’impianto, che è proprio sotto il mio mignolo. Non devo preoccuparmi del perdere la mia chiave di accesso”. Il microchip in questione utilizza la tecnologia (RFID): ovvero si tratta di un un trasmettitore per l’identificazione a radio frequenza: basta avvicinarsi a un lettore ad esempio uno scanner che ne legge il codice e quindi decide se dare o non dare l’accesso. E’ probabile che in futuro sistemi di questo tipo siano sempre più presenti.
Insomma quanto prefigurato in certi suoi film da David Cronenberg, in un futuro non troppo lontano potrebbe in qualche modo avverarsi, in quanto gli esseri umani saranno sempre più un ibrido macchina-uomo in cui diventerà difficile, nella peggiore delle ipotesi, distinguere l’umano dal robot.