Stando a una ricerca americana anche chi non è affetto da celiachia decide di non comprendere nella propria dieta alimenti contenenti glutine sulla supposta ed erronea credenza che siano più sani rispetto agli altri. E’ quanto emerge da uno studio americano che ha preso in esame oltre 22 mila persone seguite per il National Health and Nutrition Examination Survey dal 2009 al 2014. Dal test effettuato ai partecipanti allo studio è emerso come non vi sia stato negli anni alcun aumento dei soggetti che hano sviluppato la celiachia, che anzi si è mantenuta stabile attorno allo 0,7%. Si riscontra invece un aumento delle persone che ha scelto di seguire una dieta gluten-free pur non soffrendo di celiachia: si è passati dallo 0,5 per cento del 2009-2010 all’1,7 per cento del 2013-2014. Secondo i ricercatori ciò da un lato sarebbe indotto dal fatto che questi prodotti presenti ormai in tutti i supermercati incuriosiscono, poi c’è chi si fa auto-diagnosi di celiachia quando non si hanno gli anticorpi tipici della malattia ma si manifesta comunque un’allergia al glutine di origine non celiaca. Ma cos’è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria dell’intestino tenue che comporta la progressiva distruzione della mucosa intestinale. Chi è affetto da celiachia risulta intollerante al glutine, che è una proteina contenuta nel grano, ma anche nell’orzo e nella segale. Tuttavia tracce se ne possono trovare anche in alcuni farmaci, integratori o altri alimenti, quali burro, cacao.
La celiachia che si trasmette per via genetica può manifestarsi a seguito di un intervento chirurgico o dopo la gravidanza. sintomi generalmente consistono in gonfiore e dolore addominale, dissenteria, vomito, costipazione, feci pallide, maleodoranti e oleose, dimagrimento.