Questo per varie ragioni può definirsi l’anno zero del calcio italiano. Basti tener conto delle prime due giornate di questa Serie A 2016-17 che ha fatto registrare un record negativo in termini di spettatori: ovvero appena 426.388 i tifosi che si sono recati negli stadi. Il rapporto elaborato da una ricerca condotta dal Centro Studi di DynamiTick evidenzia un calo del 5% rispetto alla scorsa stagione ed addirittura del 9% rispetto a quella ancora precedente. Record negativo anche per la percentuale di riempimento degli impianti che scende al 51%. Ma come si è arrivati a questa situazione di disaffezione dal calcio? Diversi i fattori che vi hanno contribuito: il calcio italiano sempre più povero di stelle ha perduto il suo appeal, a parte la Juventus che quest’anno potrà recitare un ruolo di primo piano anche in Champions, il livello qualitativo delle nostre squadre di club rimane inferiore rispetto a quello espresso dalle altre nazioni. Vi è poi da considerare le azioni intraprese per garantire la sicurezza negli stadi, ovviamente legittime e necessarie, basti pensare alla tessera del tifoso e alla non sempre reperibilità dei biglietti nelle trasferte, oltre che al costo degli stessi. D’altronde anche da casa, comodamente seduti sul divano gli abbonamenti delle pay-tv permettono di vedere le partite in diretta tv e streaming rappresentano senz’altro una comodità.
Insomma questo appare come l’anno zero del calcio italiano ma si sa che una volta toccato il fondo non si può fare altro che risalire.