Un fattore importante che mette a rischio la nostra salute è l’inquinamento presente nelle grandi città. In particolare lo smog determina un precoce invecchiamento del cervello e mette a repentaglio anche la salute del cuore. E’ quanto emerge dai dati presentati a Milano in occasione della Terza settimana nazionale dell’ipercolesterolemia familiare, promossa dalla Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi che si svolgerà dal 19 al 24 settembre. Nello specifico gli effetti dell’inquinamento atmosferico si dimostrano ancora più deleteri se si sovrappongono alla presenza di alti livelli di colesterolo nel sangue. Il particolato fine è in grado di aggravare i processi infiammatori nel sangue, che a lungo andare producono danni anche alla carotide. Così ha spiegato il professor Alberico Catapano, Presidente della Società Europea per lo Studio dell’Aterosclerosi ed Ordinario di Farmacologia all’Università di Milano: “Numerosi studi scientifici recenti hanno dimostrato che l’esposizione alle polveri sottili in città causa un ispessimento della carotide, quindi l’arteriosclerosi, ma anche la formazione di placche aterosclerotiche. Si è registrata, inoltre, una modifica qualitativa del “colesterolo buono”, l’HDL, che risulta con ridotta capacità antinfiammatoria”.
Tenendo conto dei dati forniti dati forniti da ISPRA Ambiente, relativi all’inquinamento da particolato fine (PM2.5) e quelli ricavati dagli studi sui danni alla carotide, sono emerse le differenze sullo stato di salute di cervello e cuore di chi vive a Roma, città meno inquinata rispetto a Torno e Milano e queste ultime.