Riguardo alla sperimentazione sugli animali sono state rese pubbliche le statistiche riguardanti il numero degli animali usati per fini sperimentali nel 2014. A comunicarlo è il ministero della Salute sulla base degli ultimi dati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 197, del 24 agosto 2016. Intanto i nuovi dati sono stati raccolti per la prima volta secondo le modalità previste dalla Direttiva 2010/63/UE dal Ministero della Salute, recepita in Italia con il decreto legislativo n.26/2014, e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n.197 del 24 agosto 2016. Complessivamente si assiste a una diminuzione: si è passati da 681.666 unità rispetto alle 723.739 del 2013. Va ricordato che per legge, il ricorso agli animali dovrebbe essere l’ultima via di sperimentazione, attuabile solo se non sono disponibili metodi alternativi. In ogni caso il numero di animali utilizzati comecavie nei laboratori è ancora troppo alto: quasi 700.000 gli animali che ogni anno vengono stabulati, utilizzati negli esperimenti, sottoposti a procedure dolorose che producono dati fuorvianti se trasferiti all’uomo. Riguardo alle specie utilizzate
aumenta il ricorso a porcellini d’india, furetti,
pecore e, tragicamente, di primati non umani.
Il numero di macachi usati nei test è passato da 302 nel 2012 a quasi 450 nel 2014: un aumento inaspettato, soprattutto alla luce di una legge che limita fortementeil ricorso a specie filogeneticamente così vicine alla nostra. Animali che subiscono anche la sofferenza della cattura in natura, considerando che 246 macachi sono stati importati dall’Africa e 196 dall’Asia. Moltissimi topi, la specie più rappresentata nei laboratori, sono allevati per il solo mantenimento di colonie di animali geneticamente modificati. Un sistema in cui si inseriscono, nel Dna dell’animale, tratti genici o geni che portano l’informazione legata alla malattia umana, dove metà degli embrioni muore
durante il periodo gestazionale oppure viene soppressa perché nasce priva della modifica genetica.
Ben 289.558 le procedure che possono coinvolgere più animali, riferite alla ricerca di base, applicazione che non prevede nessun obbligo di legge e che
dovrebbe avere un drastico calo delle autorizzazioni.Solo 14 su un totale di 698.059, invece, le procedure autorizzate per ricerche per la protezione
dell’ambiente o nell’interesse della specie stessa. Inoltre desta molta preoccupazione il dato relativo al numero di procedure classificate come gravi, oltre 21.000, dove per “gravi” si intendono sperimentazioni che comportano dolore e angoscia prolungati che possono comportare il non ricorso
all’anestesia, come lesioni spinali, stimolazioni elettriche, nuoto forzato e perfusione di organi.
Infine, grande parte dei cani utilizzati, in totale sono 500, provengono da allevamenti al di fuori dell’UE: animali spediti come oggetti dagli allevamenti, verso i laboratori di tutto il mondo.