Stando auno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Trieste e di Edimburgo il numero di tazzine di caffè consumato quotidianamente dipenderebbe dal Dna. Lo studio ha preso in esame 1.297 cittadini italiani: 370 risiedevano a Carlantino, in Puglia, e 843 di sei paesi del Friuli Venezia Giulia. I ricercatori hanno scoperto che i volontari che presentavano una variante del gene chiamato PDSS2 tendevano a consumare meno caffè perché questa variante controlla un altro gene che regola il metabolismo della caffeina. Se quest’altro gene non viene attivato in maniera sufficiente l’organismo impiega più tempo a smaltire la quantità di caffeina già presente e quindi diminuisce il desiderio di bere ancora caffè. Insomma la tendenza a bere più caffè sarebbe regolata dai geni.
Un altro studio è stato poi condotto nei Paesi Bassi. in questo caso si è registrato un numero di poco inferiore rispetto a quelle consumate in Italia derivante dal fatto che nel Nord Europa il caffè viene servito in tazze di dimensioni maggiori.