Stando a quanto scoperto da un gruppo internazionale di ricerca, coordinato dall’università tedesca di Wurburg, i neonati non piangono tutti allo stesso modo in quanto la tonalità è fortemente influenzata dalla lingua parlata dalla madre. Ad esempio il pianto di un neonato cinese risulterà molto armonico e melodico in quanto la lingua del Sol Levante presenta delle specifiche intonazioni che danno un determinato significato alle parole. I neonati europei, nello specifico quelli tedeschi e inglesi, piangono in maniera più “grintosa” ed ancora diverso risulta il pianto dei bimbi africani. Ad esempio se pensiamo al Camerun il pianto è una sorta di cantilena perché risente delle tonalità dei vari dialetti esistenti. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni analizzando il pianto, mediante registratori, di un centinaio di bimbi appartenenti a vari paesi nel mondo. Hanno quindi atteso un pianto spontaneo osservando come in assenza della mamma tendevano tutti più o meno a fare versi simili.
Il processo di apprendimento inizia già in epoca fetale altrimenti non si spiegherebbe come i neonati siano in grado di modificare in tempi così brevi il proprio pianto se non ipotizzando che la lingua e l’intonazione tipica della mamma venga appresa nel corso delle ultime settimane di gravidanza. La ricerca è stata pubblicata su Language and Hearing e Journal of Voice e Speech.