A mali estremi rimedi estremi. Potrebbero sintetizzarsi così le indicazioni contenute sull’American Hearh Association per quanto riguarda lo zucchero. Il documento stilato dagli esperti Usa prevede infatti il bando totale dello zucchero fino ai 2 anni di età. Si tratta di un provvedimento drastico per fronteggiare il problema dell’obesità che ormai non più solo in America rappresenta una piaga sociale devastante. Inoltre fino ai 18 anni non si dovrebbero superare i 21,5 grammi al giorno, circa 6 cucchiaini. Insomma i medici e i dietologici statunitensi sottolineano come gli zuccheri presenti nelle merendine e negli snack per i bambini contengono calorie vuote, ovvero non apportano alcun beneficio all’organismo a differenza di proteine, carboidrati, vitamine, calcio. Sotto accusa in particolare le bibite gassate, energy drink e barrette di cioccolato. Non va tralasciato che una dieta ricca di zuccheri fin dall’infanzia predispone a patologie quali obesità, diabete, pressione e colesterolo alti. Insomma sarebbe bene fin dall’infanzia essere educati a un rapporto equilibrato con queste sostanze. Le linee guida sono state pubblicate su Circulation. Nel nostro paese le cose non vanno granché meglio: stando a una indagine condotta da Altroconsumo l’obesità infantile rappresenta un’emergenza in tutti i paesi industrializzati, tuttavia in Italia il problema assume una dimensione ancora più preoccupante. L’indagine ha preso in esame 20mila famiglie italiane con figli sotto i 10 anni. Dai dati emerge che i bambini in sovrappeso sono il 20,9%, quelli obesi il 9,8%. In particolare nelle regioni del Centro e del Sud risultano in sovrappeso il 20,9% dei bambini, quelli obesi il 9,8%.
Quel che di significativo emerge da questa ricerca è che sono proprio i genitori a sottostimare il problema: a vederli in sovrappeso è solo il 17% mentre gli altri genitori tendono a sottovalutare questi aspetti legati alla dieta dei propri figli o quanto meno sottovalutano i rischi per la salute derivante dal sovrappeso e dall’obesità.