In Angola e nella Repubblica democratica del Congo l’epidemia di febbre gialla ha ucciso già 500 persone. Il rischio è che possa diffondersi nel resto del mondo. L’allarme viene lanciato da Save the Children che ha lanciato una campagna di vaccinazione di emergenza per contenere il diffondersi dell’epidemia. L’obiettivo è di riuscire a vaccinare oltre 14 milioni di persone nei due paesi. L’obiettivo è di terminare il tutto entro settembre quando inizia la stagione delle piogge. Si tratta di una corsa contro il tempo ma impedire che l’epidemia giunga a Kinshasa, capitale congolose, è fondamentale e prioritario perché da lì potrebbe diffondersi nel resto del mondo se non frenata. La febbre gialla si contrae attravero la puntura delle zanzare della specie Aedes aegypti, la stessa per intenderci che trasmette anche il virus Zika. D’altronde la situazione è critica: Heather Kerr, direttore per il Congo di Save the Children ha dichiarato che sono disponibili solo sette milioni di dosi di vaccino negli stock mondiali di emergenza, che risaltano insufficienti a vaccinare tutta la popolazione di Kinshasa. Circa il 20% delle persone che è stata infettata dalla febbre gialla muore.
Negli stadi terminali l’infezione può determinare sanguinamento da occhi, orecchie e naso, ma anche il cosidetto ittero, ovvero l’ingiallimento degli occhi e della pelle, da cui questa malattia deve il nome. Nel 60% non ha manifestazioni sintomatiche, la morte sopraggiunge nei primi giorni dell’infezione, generalmente non oltre il decimo.