Stando a uno studio condotto dall’University Hospital Essen, in Germania, l’insonnia e le apnee notturne e altri disturbi del sonno potrebbero aumentare il rischio di ictus oppure rendere più lento il recupero nei pazienti che ne siano stai già colpiti. La ricerca che è stata pubblicata sulla rivista Neurology, ha passato in rassegna 29 precedenti studi svolti in materia, che hanno coinvolto 2343 soggetti colpiti da ictus e patologie similari. Dai dati è emerso che nel 72% dei casi era presente un disturbo del sonno in pazienti colpiti da ictus ischemico. Nel 63%, invece, era presente un ictus emorragico e nel 38% un attacco ischemico transitorio.
Soprattutto i ricercatori hanno osservato che questi episodi erano presenti prima dell’ictus aumentandone il rischio, ma anche dopo nelle fasi di recupero. Se non trattati adeguatamente questi episodi rendono più difficoltosa la ripresa del paziente.