Nonostante la ricerca negli ultimi anni abbia fatto numerosi passi in avanti nel contrastare la replicazione del virus Hiv all’interno delle cellule, allo stato attuale i farmaci non sono ancora in grado di eradicare completamente il virus dall’organismo. Fondamentalmente quindi la prevenzione rimane l’arma più efficace per proteggersi dal virus. In questo senso il Committee for Medicinal Products for Human Use (Chmp), che per conto dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), si occupa di valutare l’efficacia e la sicurezza dei medicinali nell’Unione europea, ha dato il via libera alla distibuzione del farmaco anche in Europa. Il farmaco è stato approvato per l’uso preventivo – la cosiddetta profilassi pre-esposizione (PrEP): ovvero si rivolge a tutti i soggetti che non hanno contratto i virus ma che sono esposti al contagio a causa degli stili di vita a rischio. In tal modo i farmaci antiretrovirali possono essere utilizzati anche a scopo preventivo. Se assunto quotidianamente questo farmaco a base di tenofovir disoproxil fumarato (in commercio dal 2004 per la cura delle persone sieropositive) è in grado di diminuire il rischio di infezione da hiv dal 42 al 75 per cento. Tuttavia l’utilizzo del farmaco Trivada va inquadrato nell’ottica di una prevenzione dell’infezione dal virus Hiv a largo spettro, che comprende l’uso del profilattico.
Attualmente stando alle ultime statistiche disponibili in materia, nel mondo vi sono 35 milioni di HIV-positivi nel mondo, di cui solo 17 milioni di questi pazienti riescono ad accedere ai trattamenti salva-vita con i farmaci antiretrovirali.