Non solo in Corea del Sud ma più in generale nel Sud Est Asiatico è tradizione mangiare carne di cane, soprattutto in certi periodi dell’anno. Per pochi euro è possibile farsi servire nei ristoranti locali carne di cane. In Corea del Sud in questo senso esiste proprio una tradizione, dal 17 luglio al 16 agosto inizia il periodo dei Bok Nal, ovvero dei giorni del cane dove vengono consumate zuppe di carne di questo animale in quanto stando ai libri di medicina cinese si pensa che abbia effetti e proprietà rinvigorenti per l’organismo. Esistono dei veri e propri allevamenti in cui i cani sono tenuti in anguste gabbiette poste una di fianco all’altra in corridoi bui e lunghissimi. Gli animalisti sono pronti a dare battaglia: intanto è stata avviata una raccolta firme sul sito www.nelcuore.org in cui si chiede che le autorità della Cambogia, Cina, Laos, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam facciano cessare l’uccisione di cani e gatti per il commercio di carni e pellicce. Particolarmente sensibile a queste tematiche è l’onorevole Vittoria Michela Brambilla presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente che ha presentato un documentario “Corea del Sud, l’orrore è servito“. Inolte la Brambilla attraverso una interrogazione parlamentare presentata al ministro degli Esteri ha chiesto il boicottaggio delle prossime olimpiadi invernali che si terrranno in Corea del Sud nel febbraio del 2018. Tuttavia questo è il punto di vista occidentale, ma come il consumo di carne di cane è qualcosa che ci ripugna istintivamente altrettanto potrebbe essere ritenuta l’uccisione del maiale per gli stessi motivi, che in occidente non gode altrettante simpatie rispetto al cane.
Una posizione del genere per definirsi coerente dovrebbe ergersi a difesa dell’uccisione di ogni animale, non soltanto cani, ma anche maiali, o agnelli e vitelli, che fanno parte della nostra tradizione alimentare.
