Un maresciallo dei vigili urbani di Pescara avrebbe dovuto occuparsi del controllo del Parco D’avalos, ma in realtà stando a quanto è stato accertato dalla Guardia di Finanza, trascorreva in tutt’altro modo le sue giornate. Il maresciallo classe 1955 come accertato dalle fiamme gialle che l’hanno pedinato per due mesi, preferiva andarsene a spasso sul lungomare, o a pesca con gli amici, oppure ancora giocare al videopoker. Il gip del tribunale di Chieti ha disposto gli arresti domiciliari nei suoi confronti. Il 61enne dovrà rispondere anche di truffa pluriaggravata, commessa in danno di ente pubblico e con abuso di poteri, e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione. Dalle indagini nello specifico è emerso che il maresciallo non timbrava il badge nel comando di Polizia municipale come previsto, ma presso altre sedi.
Pur non dedicandosi minimamente alle mansioni che avrebbe dovuto svolgere, a fine mese gli veniva accreditato lo stipendio pari a 1600 euro base. Per dirla col Petrarca “Italia mia, benché il parlar sia indarno…”