Il burro è uno degli alimenti finiti nella lista nera in quanto ritenuto poco salutare. In realtà però questo giudizio sarebbe da rivedere. Stando a una ricerca condotta dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University il consumo di questo alimento non sarebbe da mettere in relazione con un aumento del rischio delle malattie cardiovascolari. Lo studio ha preso in esame seicentomila (636.151) partecipanti provenienti da quindici nazioni, di età compresa fra 44 e 71 anni. Una dose media di burro pari a 14 grammi al giorno non ha prodotto alcun aumento del rischio di morte nè di aumento di ictus e malattie cardiache. Insomma il burro non va demonizzato ed anzi il consumo di un cucchiao al giorno, riuscirebbe a ridurre di circa 4 volte il rischio di diabete. Questo effetto protettivo potrebbe derivare dalla presenza di grassi del latte ma si tratta di un aspetto che merita di essere ulteriormente approfondito. I ricercatori hanno spiegato che il rischio di mortalità evidenziato in alcuni studi, pari a un solo punto percentuale, sarebbe da mettere in relazione col fatto che chi mangia molto burro tende ad avere uno stile poco salutare. Insomma puntare un dito contro un solo alimento non è corretto.
Riassumendo, il burro se consumato moderatamente non fa male, mentre è dannoso se viene consumato in grandi quantità assieme ad alimenti ipercalorici. D’altronde nelle linee guida per la salute dell’OMS si sottolinea sempre l’importanza di seguire una dieta sana da associare alla pratica di un’attività fisica. Lo studio è stato pubblicato su Plos One.
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