Leonardo Fabbri è un noto pneumologo, professore di Medicina Interna dell’Università di Modena e Reggio e direttore del Dipartimento integrato di Medicina interna, Endocrinologia, Metabolismo e Geriatria, che ha curato uno studio che ha messo in evidenza la correlazione tra fumo di sigarette e le varie affezioni polmonari che si possono sviluppare. La ricerca “Non esiste il fumatore sano” dello studioso modenese è stata ripresa anche dal New York Times. In sostanza la giornalista Jane brody sul New York Times ha sintetizzato lo studo firmato dallo pneumologo modenese dal titolo “Non esiste un fumatore sano”. In effetti non tutti i fumatori sviluppano necessariamente i sintomi correlati al fumo di sigaretta ma ciò non significa che stiano bene in salute in quanto sono già presenti delle alterazioni biochimiche, funzionali e cellulari anche in assenza di sintomi. Inoltre nei fumatori anche quando la funzionalità respiratoria è normale possono comunque essere già in atto anomalie polmonari che provocano tosse e espettorato cronico. Ovviamente la cosa migliore da fare sarebbe proprio smettere di fumare in quanto la straordinaria macchina del corpo umano col tempo è in grado di liberarsi di tutti i prodotti tossici contenuti dalle sigarette, a partire dalla nicotina. Solo in Italia il fumo di sigaretta è responsabile di 8500 decessi all’anno. Inoltre sempre dallo studio condotto dal pneumologo modenese si evidenzia che i fumatori vivono in media 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Il fumo inoltre come è stato accertato da molti studi aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache e ictus, aneurisma, oltre che la broncopneumapatia ostruttiva (BPCO).
Insomma tutte ragioni che dovrebbero essere sufficienti per dissuadere dal fumare chi non l’ha mai fatto e per convincere a smettere chi invece è tabagista.
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