Stando a una ricerca condotta dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), il buco dell’ozono nell’Antartide starebbe incominciando a ridursi. Il Protocollo di Montreal, ovvero l’accordo firmato nel 1987 ed entrato in vigore nel 1989 che prevede la riduzione delle sostanze che possono recare danno allo strato di ozono, in particolare iclorofluorocarburi (Cfc) sta dando i suoi effetti. D’altronde a determinare l’assottiglimaento di questo gas nella stratosfera che ci protegge dalle radiazioni solari, il cui assorbimento diretto può provocare tumori alla pelle, è l’uso di di prodotti chimici a base di cloro e bromo. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni passando in rassegna tutte le misure fatte dal 2000 ad oggi, confrontando quelle dirette con quelle calcolate dai modelli.
Insomma i dati complessivi sembrerebbero quindi in netta contro tendenza rispetto a quanto osservato appena nel 2015 quando invece il buco dell’ozono sull’Antartide sembrava aver raggiunto un’estensione record. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.
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