Certificavano i
tumori in realtà non esistenti per effettuare operazioni di
chirurgia estetica e quindi intascare i guadagni. E’ quanto è emerso da un’inchiesta condotta dalla Procura di Messina a seguito di una indagine avviata dal 2013 partita per una segnalazione pervenuta dalla stessa
Direzione Generale del Policlinico in quanto erano state riscontrate delle anomalie in merito agli interventi eseguiti tra i 2011 e il 2013. In sostanza stando a quanto è stato accertato da questa indagine della Procura, è risultato che i medici avrebbero alterato la
documentazione clinica delle pazienti che pagavano le protesi qualche migliaio di euro, soldi che andavano ai medici che omettevano di dichiarare all’azienda sanitaria sia questo compenso non dovuto che “l’impiego di una diversa tipologia di protesi rispetto a quelle in uso alla farmacia del Policlinico”. Gli arrestati Letterio Calbo, 67 anni, ex direttore del reparto di endocrinologia del Policlinico, Massimo Marullo, 59 anni, vicedirettore dell’Unità operativa, e Enrico Calbo 39 anni, specializzando e figlio dell’ex direttore dovranno rispondere di falso materiale e falso ideologico, peculato e truffa aggravata.
A seguito di questa inchiesta della Procura che ha portato all’arresto di alcuni medici operanti nell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “G. Martino, l’Università in una nota fa sapere che: “una volta che verranno notificati gli atti relativi, saranno adottati i provvedimenti del caso di concerto con l’Azienda”.