“L’opera di Gerardo Bisogni risulta di grande originalità nel vasto panorama dell’arte contemporanea, poiché riesce ad unire due estremi che sembrano contrapposti e inconciliabili: lo studio della scrittura con il suo rigore e l’inflessibilità della regola e la creatività e l’invenzione tipiche dell’arte visiva”. Antonella Nigro in una puntuale recensione tratteggia la figura dell’artista. “Nasce una ricerca personalissima di calligrafia espressiva, ispirata alla scrittura orientale – considerata da sempre raffinata forma di pittura – alla grafia araba, esteticamente ricercata e impreziosita da elaborati oro, anch’essa pregiata forma d’arte. L’artista propone, dunque, la calligrafia come l’arte di dare nuova forma ai segni alfabetici in modo significativo e armonioso, partendo sempre dall’indagine dei materiali, del supporto, dello sfondo, della composizione, dei colori, ove e con i quali, lettere e parole diverranno “immagini” utilizzando pennelli e strumenti artistici”.
Le lettere dipinte dall’artista danzano e s’intrecciano nello spazio bidimensionale, bilanciandosi sobriamente o legandosi con sovrapposizioni, fluttuando con sapiente antigravità o sprofondando come in veloce caduta, esse diventano chiavi recondite, accessi oscuri ma possibili, matrici arcaiche e contemporanee di rappresentazioni, figure e idee, che possiedono un intrinseco ritmo, dinamiche, misteriose ed archetipiche. Antonella Nigro evidenzia le peculiarità dell’artista salernitano.
“Migrantes” al Castello Aragonese
Gerardo Bisogni si abbandona ad una “scrittura automatica”, che, riducendo censure razionalistiche tra l’artista e la creatività scaturente dall’inconscio, è memore della lezione surrealista, ma che interpreta attraverso numerosi e complessi alfabeti da quello ebraico al latino, dall’ideogramma giapponese al cuneiforme persiano che divengono “traccia mentale”, guida, bussola, ispirazione. Dal 20 al 30 giugno Gerardo Bisogni presenterà la sue opere al Castello Aragonese di Agropoli.