Secondo gli esperti della Società Italiana di Neonatologia (SIN), ogni anno, più di un milione di neonati venuti al mondo, muore per causa di gravi
infezioni e solo nel 2012 circa sette milioni di nascituri sono stati sottoposti a trattamenti per curare malattie infettive batteriche. La causa di questo aumento di infezioni – secondo gli scienziati – è da ricercare nell’ aumento della presenza di microrganismi multi resistenti e il rischio per i neonati deriva soprattutto dal fatto che i batteri sono sempre più resistenti agli antibiotici. Se da un lato gli antibiotici quindi costituiscono la difesa più importante che abbiamo a disposizione contro i batteri, al fine di non farli trasformare in infezioni, dall’altro un uso eccessivo porta al contro effetto per il quale essi non sono più efficaci. Per quanto riguarda il nostro Paese, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), riferisce essere più a rischio perché è tra quelli dove i batteri, a causa dell’uso massiccio di antibiotici, sono divenuti più resistenti, piazzandosi ad un quinto posto, dopo Grecia, Francia, Lussemburgo e Belgio. In avallo alla teoria sopra esposta, uno studio americano denominato “Clock e coll. 2016”, che afferma che su 1320 neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale, 9 su 100 lo era per resistenza antibiotica.
Per lo studio potrebbe dipendere da un uso massiccio di antibiotici da parte dei loro genitori, trasmesso poi ai loro piccoli.