In Italia sono iniziate a spuntare le prime bandiere tricolori dopo lo scetticismo generale. Pochi i caroselli. Del resto siamo ancora alla prima partita della prima fase e i primi sussulti, probabilmente, si verificheranno a qualificazione acquisita. All’estero, evidentemente, il senso di patria è sentito maggiormente. Vivere tanti anni lontano dalla terra di origine rende speciale ogni emozione legata alle proprie origini. In Belgio la comunità italiana è particolarmente numerosa e non solo nella capitale. Da Mons a Merksem passando per Quaregnon. In tanti hanno vissuto con intensità il personale “derby” con il Belgio. Una sfida che non poteva non avere un sapore particolare rispetto alle altre partite. Alla vigilia i belgi gonfiavano il petto e pronosticavano una lezione clamorosa.Molti italiani avevano il timore di dover subire a lavoro battute colorite e sfottò a lavoro. Niente di tutto ciò la festa l’hanno fatta gli italiani. E non si sono limitati alle battute. Caroselli e sfilate in casa dei rivali com’è a Quaregnon (un piccolo comune della Vallonia).
Ed il risveglio per tutti è stato più dolce. “Ha tutti i gelosi e frustati, non vorrei essere al posto loro – ha commentato su Facebook Adriana Perdisci, da tempo residente a Mons“. Ed ancora: “Il mio cuore è sempre per la mia Italia – ha dichiarato Rita D’Angelo da Antwerpen”. Ed a lavoro in tanti hanno ricordato ai colleghi belgi che gli italiani non sanno giocare soltanto con le mani.