Interventi di chirurgia estetica anche dal dentista

Da qualche anno dentisti e odontoiatri oltre ai tradzionali servizi quali cura di carie e otturazioni offrono anche la possibilità di ricorrere a degli interventi di chirurgia estetica. Le operazioni più frequenti riguardano: filler, botulino, laser, peeling e biostimolazione. I dati sono emersi da una indagine eseguita dall’Accademia italiana odontoiatria protesica (Aiop), alla fine del 2014 su 400 dentisti e 800 pazienti. Tuttavia va ricordato che gli interventi di chirurgia estetica sono a tutti gli effetti delle operazioni chirurgiche pertanto devono essere effettuate sulla base dei protocolli medici standard e possono essere effettuate dal medico specializzato in odontoiatria, l’odontoiatra o altre figure quali consulenti abilitati. Ovviamente un’operazione del genere non può essere effettuata dall’assistente di studio o dall’igienista. Addirittura vi sono perfino medici odontoiatrici che si occupano della fotoepilazione, rimozione di tatuaggi e trattamento di capillari. Riguardo a questa nuova tendenza Nicola Esposito, segretario nazionale dell’Associazione nazionale dentista italiani (Andi) ha affermato che:“il medico specializzato in odontoiatria può esercitare pienamente la medicina estetica dando un aspetto complessivo più gradevole ai suoi pazienti grazie a labbra ringiovanite, rughe cancellate, tessuti rassodati”. Tuttavia il rischio è che più che un servizio aggiuntivo per i pazienti tutto si risolva in una mera operazione di marketing volta a vendere prestazioni.

 

Va anche detto che questi trattamenti di medicina estetica sono sempre più richiesti dagli italiani perché comportano miniori effetti collaterali rispetto alla chirurgia plastica e inoltre risultano meno costosi e quindi rappresentano una risposta anche alla crisi economica.  D’altronde queta novità negli studi dentistici non fa di certo piacere ai chirurghi maxilllo-facciali che si trovano ad affrontare una concorrenza sempre più agguerrita, come in questo caso dai dentisti, che stanno allargando il raggio d’azione delle loro competenze.