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Euro 2016: l’Italia dei criticoni da carosello

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Ci siamo: tra poche ore l’Italia esordirà contro il Belgio agli Europei di Francia. Una prima accompagnata da critiche e scetticismo come nella migliore tradizione del Bel Paese. Dalle convocazioni fino all’undici che scenderà in campo contro i diavoli rossi. Lo stesso refrain di altre esperienze. In molti casi le polemiche iniziali sono state spazzare da risultati e prestazioni straordinarie. Il top lo si raggiunse in occasione dei mondiali spagnoli poi vinti dagli azzurri contro ogni pronostico degli addetti ai lavori italiani. Di sicuro l’Italia si presenta con lacune evidenti in qualche reparto o meglio con molti elementi che hanno un modesto pedigree internazionale. Ma, mai come in queste occasioni, per centrare prestigiosi risultati è importante lo spirito di gruppo e la capacità del selezionatore di trasmettere quel qualcosa in più per mascherare i difetti. In questo Antonio Conte non è secondo a nessuno e, di certo, non vorrà lasciare la compagnia con un risultato disastroso. Il torneo è iniziato sotto il segno dell’equilibrio e la sensazione che sarà questa la tendenza per tutta la competizione. In un simile contesto anche l’Italia – se Conte trovasse la quadratura giusta- potrebbe stupire e raggiungere risultati insperati. Forse per questo sarebbe necessario maggiore equilibrio. Quello che di sicuro i tanti criticoni della buon’ora non avranno in caso di successi degli azzurri.

 

Di sicuro saranno i primi a scendere in piazza per partecipare ai classici caroselli ed a cancellare con un colpo di spugna quanto affermato poche ore prima. Come nella politica da queste parti i ribaltoni sono all’ordine del giorno e di saltimbanco ce ne sono davvero tanti.

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