La resistenza agli antibiotici da parte dei ceppi batterici non è più una novità. Accade da anni e sempre più di frequente se ne discute nell’ambito della comunità scientifica. D’altronde le conseguenze potrebbero essere terribili. In particolare un nuovo caso di resistenza agli antibiotici proviene dagli Stati Uniti e riguarda una donna della Pennsylvania. Il ceppo batterico da cui è stata infettata la paziente, l’Escherichia Coly con una variante genica, è risultato resistente a ogni tipo di antibiotico, perfino al colistin farmaco di ultima generazione. Se un batterio sopravvive anche a questo trattamento non c’è più alcuna misura per fermarlo. Attualmente gli esperti del Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) stanno lavorando per tentare di capire sulla base di quali modalità la donna 48enne, sulle cui condizioni di salute non è trapelata alcuna notizia, abbia contratto il batterio patogeno. In questo senso i ricercatori si sono messi in contatto anche con i familiari della donna.
Stando a quanto pubblicato su Antimicrobial Agents and Chemotherapy gli studiosi temono che il superbatterio con questa variante genica possa diffondersi rapidamente tra le specie e quindi ciò lascia temere che abbia un grande potenziale epidemico. Insomma siamo all’inizio dell’era post-antibiotica?
Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari e Google Adsense per monitorare il comportamento dell'utente in relazione ai banner pubblicitari.