Si fa sempre più tesa la protesta
sulla riforma lavoro voluta dal governo francese. Le autorità hanno deciso di far intervenire le forze dell’ordine per sgomberare i depositi di petrolio a
Fos-sur-Mer nel sudest della Francia. Ben sei delle otto raffinerie del Paese erano state bloccate ieri, molti depositi restano inaccessibili costringendo alla serrata ben
1500 stazioni di servizio che hanno dovuto chiudere per esaurimento carburante. Il quadro della situazione è stato fatto dal ministro dei Trasporti
Alain Vidalies che ha voluto tuttavia rassicurare i consumatori sottolineando che “non c’è mancanza” di carburante ma soltanto “una situazione di tensione”. La situazione delle raffinerie è la seguente: A
Feyzin (Rhône), la produzione è completamente ferma, ha annunciato la compagnia Total. I due stabilimenti di raffinazione di Esso, de Fos-sur-Mer e de
Port-Jérôme-Gravenchon, continuano a funzionare normalmente ma a Fos le consegne “sono bloccate”. Non fa passi indietro il
premier francesce Valls. Sulla riforma della legge del lavoro ha promesso che il testo “non sarà ritirato”, che verranno “liberate altre raffinerie” e ha richiamato i sindacati al rispetto delle regole. “C’è un disegno di legge che è stato adottato dall’Assemblea nazionale con l’impegno del governo. Nessuna mozione di sfiducia è stata approvata.
Questo testo proseguirà il suo iter in Senato e all’Assemblea nazionale” – ha insistito Valls aggiungendo che il sindacato Cgt – “avrà una risposta ferma” dal governo in caso di scontro frontale.
