Ancora importanti provvedimenti economici presi dalla
Grecia. Il Parlamento ha infatti approvato un nuovo pacchetto di misure, in linea con quanto già concordato con la
Ue, che contiene
1,8 miliardi di entrate da aumenti fiscali, regole per il fondo privatizzazione e clausola di salvaguardia che scatterà solo nel caso non fossero rispettati gli obbiettivi del bilancio. L’austerità richiesta dalla comunità europea è ovviamente una priorità per il governo greco che ha dovuto approvare il piano, stanotte, dopo una lunga riunione fiume del parlamento. L’approvazione delle misure precedentemente indicati arriva alla vigilia della riunione dell’
Eurogruppo che domani discuterà la prima revisione del programma e dovrà decidere le misure da adottare per continuare la “ristrutturazione” economica del paese ellenico. Le nuove norme, approvate dal parlamento, sono passate con una maggioranza di
152 voti sui 300. Giusto un voto in meno della coalizione composta da Syriza e dai
Greci Indipendenti. “Nessuno in Grecia rimarrà immune dal tifone delle nuove misure”, che “perseguitano il lavoro e la proprietà”, ha riferito il leader di Nuova Democrazia
Kyriakos Mitsotakis che ha parlato in Aula di “giorno della vergogna per il Parlamento ellenico”. Non si è fatta attendere la secca replica del premier
Alexis Tsipras: “Quello che votiamo è completamente all’interno del programma che abbiamo concordato ad agosto con i creditori”. Ed ha aggiunto, “questa è la prima volta in cui i sacrifici sembra che abbiano la prospettiva di ripagare il Paese”.
Ora si attende il parere dell’Eurogrupo che dovrebbe, se tutto procede bene, concedere una nuova tranche di 5,7 miliardi al governo di Atene, concessione fondamentale al premier Tsipras, per poter continuare l’opera di risanamento del debito del Paese per cui il suo governo si sta battendo fin dall’inizio delle trattative con i creditori.